Al Teatro Pergolesi il critico d'arte allestisce la più celebre operetta ambientata alle Terme di Salsomaggiore con un cast di prim'ordine e una recita straordinaria fuori abbonamento viste le tante richieste al botteghino.
E’ firmato da Vittorio Sgarbi il nuovo allestimento della Vedova Allegra di Franz Lehár, che chiude la 48a stagione lirica di tradizione del Teatro Pergolesi, in una produzione curata dalla Fondazione Pergolesi Spontini con la direzione d’orchestra di Antonio Pirolli.
La vedova allegra è uno dei titoli più amati dal pubblico, l'operetta per eccellenza, grazie all'equilibrio perfetto con cui mescola tutti i temi classici del genere. Salutato da uno straordinario successo sin dal suo debutto a Vienna nel 1905, la sua forza è nell'invito alla leggerezza, in un vorticoso e divertente gioco di seduzione ambientato in una Parigi scintillante e bon vivant. La ricerca di un marito, rigorosamente pontevedrino, è il nodo attorno al quale si snoda la trama: preservare l’immenso patrimonio di Anna Glavari, vedova del facoltoso banchiere di corte, e fare in modo che il denaro rimanga in patria è lo scopo del Barone Zeta, ambasciatore del Pontevedro a Parigi, che avrà il compito di trovare un compagno compatriota all'ex consorte dell'uomo d'affari.
“La vedova allegra – spiega il regista - è del 1905, come i capolavori dell’Art Nouveau, come Boldini, come Corcos. Un attimo prima delle avanguardie Cubista e Futurista, fine consapevole di un mondo, che fu immagine di bellezza e di felicità: la Belle Epoque. Occorreva quindi ricreare quel mondo e la sua suggestione. Non è facile, neanche in Italia, trovare monumenti che abbiano, in età moderna, questi requisiti: ho pensato così alle Terme Berzieri di Salsomaggiore, immaginando scene con quella sontuosa ambientazione. Per questo lo spazio appare onirico, tanto riconoscibile quanto immateriale. Esso si definisce infatti attraverso la proiezione di fotografie degli ambienti interni delle Terme Berzieri, con i marmi, i mosaici, le pitture. Nulla è, in tal modo, in quel clima di lusso, di festa, perduto. E le immagini sono cristallizzate nell’epoca estrema della Felix Austriae”.
Nel nuovo allestimento le coreografie sono di Cinzia Scuppa, light designer è Fabrizio Gobbi, assistente alla regia Cinzia Gangarella. Costumi e scene sono della Fondazione Pergolesi Spontini. Nel cast Valeria Esposito (Anna Glavari), Alessandro Safina (Conte Danilo Danilovich), Francesca Tassinari (Valencienne), Christian Collia (Camille), Armando Ariostini (Barone Mirko Zeta), Gennaro Cannavacciuolo (Njegus), Enrico Giovagnoli (Raoul de St. Brioche), Alex Martini (Visconte Cascada), Teresa Di Bari (Sylviane), Carolina Lippo (Olga), Miriam Artiaco (Praskowia), Alessandro Pucci (Kromow), Enzo Boccanera (Bogdanowitsch), Alberto Piastrellini (Pritschitsch). Nella compagnia di canto sono inoltre le sei Grisettes Sara Bacciocchi, Emanuela Campolucci, Catia Cursini, Silvia Marcellini, Olga Salati, Teresa Stagno; ballerine Cinzia Scuppa, Elisa Carletti, Silvia Fiorani, Sonia Mancinelli, Emma Paciotti, Federica Squadroni. Con loro l'Orchestra filarmonica marchigiana e il Coro lirico marchigiano preparato da Carlo Morganti.
Quattro le recite in cartellone: mercoledì 9 dicembre ore 16 (anteprima giovani), venerdì 11 dicembre ore 20,30 (in abbonamento), sabato 12 dicembre ore 20,30 (fuori abbonamento) e domenica 13 dicembre ore 16 (in abbonamento). Biglietti da 15 a 66 euro. Programmi completi e biglietti su www.fondazionepergolesispontini.com